lunedì 8 giugno 2015

FUORI CAMPO

Metto subito le mani avanti. Questo non è esattamente un blog. Diciamo che è un mezzo blog. Così come il sito michelemedda.com era un "mezzo sito", occasionalmente usato come blog quando mi scappava qualche esternazione.

Forzandomi la mano, nel 2009 avevo aperto un blog per accompagnare la pubblicazione di Caravan. L'ho chiuso (ma non eliminato, è ancora on line, qui) con un sospiro di sollievo. Se la serie fosse stata più lunga e avesse proseguito, il blog si sarebbe comunque fermato. Semplicemente, non avevo più tempo per aggiornarlo.

Dopo avere aperto un account Twitter ho continuato a pubblicare – sia pure con ritmi sempre più lenti – sul mio sito. Finché mi sono reso conto che, di nuovo, il mio tempo non bastava più.

Per aggiornare il sito la procedura era farraginosa e soprattutto lunga. E comunque, col passare del tempo, diminuivano sempre di più sia la voglia di esternare che i motivi. Ormai due cose mi erano chiare: a) ciò che noi autori scriviamo nei fumetti - lo dicono le fredde cifre - interessa poco. b) Quello che scriviamo riguardo ai fumetti, invece, non interessa affatto. (A meno che non si tratti di polemiche che attizzano sì e no cento persone.)

L'anno scorso ho chiuso il mio vecchio sito, quello legato al dominio michelemedda.com. A quell'indirizzo oggi c'è un sito giapponese. Non so perché. Posso solo ipotizzare che il mio dominio sia stato segnalato in automatico a quelle società che comprano domini scaduti per poi rivenderli a caro prezzo agli ex proprietari pentiti, o per inserire link che mandano su chissà quale sito-trappola gli incauti visitatori. In ogni modo, la cosa non mi toglie il sonno.

Parlare di fumetto, oggi, non è una mia priorità (e tutto sommato non lo è mai stata). Tanto lo fanno i lettori, nel consueto clima da Bar Sport (legittimo, finché non si pretende di spacciare pareri per "critica costruttiva"), e una "critica" spesso superficiale e distratta. E neanche questo mi toglie il sonno.

Io sono fuori campo.

Questo blog è una soffitta virtuale, per quelle vecchie cose che non avete il coraggio di buttare, e che comunque tenete da qualche parte per andare a riguardarle ogni tanto.

Sono presente in Rete dal 1999, e sono stato il primo sceneggiatore italiano ad aprirsi uno spazio sul web, nel 2000. (Nella voce a me dedicata, Wikipedia dice che questa notizia è senza fonte, ma fidatevi: vi assicuro che è così).  Mi spiace buttare via con qualche clic quello che ho scritto in tanti anni. E che, peraltro, non riguarda soltanto il fumetto.

Perciò, userò questo blog per lasciare on line quegli articoli che, anche a distanza di tempo, possono avere ancora qualche interesse per i lettori. Almeno per quelli che amano l'archeologia. Come diceva Antonio Serra: "E' sorprendente vedere quanta gente si interessi ancora alle lingue morte: il latino, il greco, i fumetti".